News, Training Tips

ITA – LE 3 VELOCITÀ NELL’USO DIFENSIVO DELL’ARMA DA FUOCO

 

LE 3 VELOCITÀ NELL’USO DIFENSIVO DELL’ARMA DA FUOCO

Quello che molti, troppi, in questo settore non hanno ancora capito è il problema della “falsa condizione” che si genera nell’addestramento con le armi da fuoco e che riguarda chiunque porti un’arma da fuoco per lavoro o per difesa o chiunque possa pensare di usare un’arma da fuoco per difesa abitativa solo come ultima spiaggia. Infatti, ognuna di queste categorie di soggetti si allena in un poligono di tiro e ho già descritto dettagliatamente il problema della “ridondanza degli ambienti” in altri articoli.

Oggi, però, voglio affrontare il problema relativo ad un altro aspetto fondamentale: l’interpretazione e l’uso che diamo ai dati che otteniamo quando misuriamo la velocità di un tiratore.

Intanto, iniziamo a capire che tipo di parametri vengono utilizzati a livello globale per analizzare le capacità di tiro di un soggetto soprattutto in termini di velocità. Nel 98% dei casi i parametri utilizzati sono principalmente 2: TEMPO e PRECISIONE, questo vale per qualsiasi tipo di test/esercitazione/protocollo, sia L.E., MIL e civili in cui le capacità di un candidato devono essere valutate e funziona così anche nelle competizioni sportive.

Il TEMPO viene misurato tramite un fono cronometro (timer) e la PRECISIONE viene misurata tramite balistica terminale sul bersaglio (Fori).

Utilizziamo il TEMPO per misurare la velocità di un tiratore e utilizziamo la PRECISIONE per misurare la tecnica di tiro, la coerenza e l’efficacia.

Fino a questo punto tutto sembrerebbe perfettamente corretto e sensato ed in parte lo è, ma è nella lettura e nell’interpretazione dei dati che otteniamo che sorge il problema. Dai dati ottenuti utilizzando questo criterio di valutazione a due fattori, vengono stabiliti standard tecnici ed è qui che viene generata la “Falsa Condizione”. Quando quegli standard vengono assorbiti da chi si occupa della formazione (Trainer/Istruttori) ed usati come riferimento assoluto, la “falsa condizione” si diffonde come un virus diventando un’illusione pericolosa e diffusa.

Per comprendere meglio il concetto di velocità ed il tipo di velocità a cui ci riferiamo, dobbiamo analizzare le condizioni in cui vengono effettuati i test ed i parametri misurati.

ESEMPIO

Se poniamo un bersaglio a 8 yds e chiediamo ad un tiratore di effettuare 10 estrazioni cronometrate e lui esegue ognuna delle 10 estrazioni in un sub-secondo e con tutti i colpi in zona Alpha, considereremmo il tiratore veloce e preciso e quindi con solide ed elevate capacità tecniche.

Come detto prima, utilizzeremmo quindi i dati del timer per definire la velocità, risultante dalla ricezione dello stimolo uditivo di partenza (beep), quindi la definiremmo velocità reattiva che, unita ai dati provenienti dal Bersaglio (precisione) diventerebbe “Capacità reattiva”.

Ma è davvero così?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima analizzare le condizioni in cui i dati vengono ottenuti ed estrapolati.

CONDIZIONE STANDARD GENERALE

Test/esercizi per valutare il tiro di un soggetto con un’arma da fuoco

Qualunque sia il tipo di esercizio da svolgere con l’arma da fuoco, queste condizioni normalmente sussistono sempre:

– L’esecuzione del Drill è preconosciuta e quasi sempre già applicata N volte.

– Tutti i bersagli sono preconosciuti

– Tutti i bersagli sono estremamente facili da discriminare.

– Lo stimolo reattivo è solo uno, sempre lo stesso, è uditivo (beeeeep), preconosciuto, lungo, facile da discriminare e già discriminato migliaia di volte in precedenza, discriminato in un ambiente senza inquinamento acustico da altri stimoli.

– Consapevolezza dell’imminenza dell’azione (Shooter, are you ready?)

– Il tiratore si muove per primo ed è l’unico a muoversi quindi non reagisce e non deve adattarsi alle azioni provenienti da qualcun’ altro

– Nessun rischio di danni collaterali

– Condizioni di luce ottimali (generalmente)

– Partenza in posizione eretta (la più facile e veloce)

Analizzate le condizioni di esecuzione dei Test/Esercizi, vediamo cosa ci dice la scienza a riguardo. La scienza ci dice che interagiamo con l’ambiente per l’83% attraverso la vista, che è quindi il nostro senso dominante, e solo per l’11% attraverso l’udito. Non solo, ci dice anche che il 98% dei processi decisionali si basa principalmente su stimoli visivi. Ciò significa che, quando misuriamo e valutiamo le capacità tecniche relative al tiro con arma da fuoco di un soggetto, analizzando dati che provengono da due soli parametri che consideriamo assoluti, lo facciamo inconsapevoli del fatto che uno dei due (quindi il 50% del criterio di valutazione) incide nella realtà solo per l’11%.

Ciò significa che svolgiamo prove/esercitazioni/protocolli con condizioni non solo ottimali ed estremamente semplificate ma assolutamente lontane da quelle reali e lo facciamo all’interno di un poligono di tiro che è un ambiente totalmente diverso dal contesto reale.

 

LE TRE VELOCITÀ

Velocità Meccanica:

La velocità meccanica è la velocità con cui siamo fisicamente in grado di compiere azioni/gesti/movimenti o sequenze di questi in un dato lasso di tempo.

La velocità meccanica si basa principalmente sulla ripetizione dello stesso gesto/movimento o della stessa sequenza migliaia e migliaia di volte. Un altro aspetto che influenza la Velocità Meccanica è sicuramente la TECNICA.

Tuttavia, poiché ogni essere umano è diverso dall’altro, ci sono N variabili in ognuno di noi che influenzano il numero di ripetizioni utili e lo sviluppo della velocità e sarebbe assolutamente empirico e approssimativo pensare di poter generare uno standard omogeneo.

La Velocità Meccanica è quindi quella che si misura esattamente attraverso i test di cui stiamo parlando ed è quella che si sviluppa principalmente al poligono di tiro ed in DRY attraverso le ripetizioni.

Velocità di Scansione:

Questa è una velocità assolutamente poco conosciuta e rappresenta quindi un’abilità molto poco sviluppata in allenamento ma che è invece assolutamente strategica e imprescindibile nell’applicazione reale.

Questa è la capacità dei nostri occhi di scansionare l’ambiente in modo rapido e dettagliato. Questa velocità si basa in parte su alcune delle capacità visive, in parte sulla capacità di visione periferica e sulla percezione del FOV (Field of View), elementi che possono essere allenati e sviluppati in allenamento. Per essere chiari, questa è la velocità che ci consente di discriminare un possibile bersaglio/minaccia e di scansionare/identificare/tracciare qualsiasi elemento intorno a noi, sia statico che dinamico. Questa abilità non è solo cruciale con l’arma da fuoco, ma il suo sviluppo porterebbe enormi benefici nella vita di tutti i giorni. Questa velocità è una delle abilità fondamentali che possiamo e DOVREMMO sviluppare attraverso specifici programmi di allenamento Neurovisivo ed esercizi.

Velocità Cognitiva :

Questa è di gran lunga la più importante delle 3 perché è quella che ci consente di interagire costantemente ed incessantemente con l’ambiente e gli elementi che ci circondano. Questa è anche la velocità che determina maggiormente il tempo di reattività effettivo e la qualità o l’efficacia delle nostre risposte.

Questo tipo di velocità è data dalla capacità del nostro cervello di elaborare in tempo reale flussi di stimoli simultanei, non precedentemente noti e su più livelli sensoriali, provenienti dall’ambiente e di produrre azioni efficaci basate su risposte immediate.

Per semplificare, è la velocità con cui identifichiamo uno stimolo come un pericolo (stressori), in campo difensivo con un’arma da fuoco è la velocità (tempo) con cui un elemento discriminato viene identificato come una minaccia.

Qual è la velocità dominante nell’uso difensivo dell’arma da fuoco?

La domanda è complessa ma la risposta è abbastanza semplice, basta usare ancora scienza e logica:

Il contesto reale è un ambiente estremamente complesso pieno di elementi e dettagli, ognuno dei quali rappresenta un pacchetto di informazioni, una variabile o un potenziale pericolo/minaccia, ogni variabile, ogni stimolo, può cambiare completamente le priorità reattive ed il nostro immediato e questo è un passaggio fondamentale che deve essere compreso.

INDICE DI VELOCITÀ DI SCANSIONE:

Se sono lento a scansionare l’ambiente o se non sono in grado di percepirne il dettaglio (alto flusso di stimoli visivi), potrei non essere in grado di rintracciare uno o più fattori di stress che indicano l’elemento fondamentale o il pericolo/minaccia, questo ovviamente in una condizione ancora Bianca (condizione di Stress neutra) in quanto l’evento, il pericolo o la minaccia non si è ancora manifestato. Tuttavia, se mi trovassi già sotto un carico di stress elevato, le condizioni sarebbero notevolmente peggiori e più complesse, perché a complicare la mia capacità di scansione, ci sarebbero alcune conseguenze fisiologiche dovute allo stress, come l’inversione del cono visivo, la riduzione della visione periferica “Tunnel Vision”, la restrizione o dilatazione pupillare, ma di questo parleremo un’altra volta in un articolo specifico.

Ci sono quindi 3 condizioni che avrò indipendentemente da quanto sia sviluppata la mia velocità cognitiva o meccanica.

  1. a) Non traccio e quindi non noto l’elemento minaccia/pericolo, questa è la condizione peggiore e anche purtroppo la più comune ed indica che subirò pienamente un’azione o il potenziale pericolo si manifesterà pienamente e ne subirò le conseguenze passivamente.

In relazione alle armi da fuoco ed alla difesa, ignorare una minaccia significa probabilmente subire un attacco o un’azione offensiva che spesso si traduce nel morire con l’arma da fuoco nella fondina senza nemmeno rendersi conto dell’azione subita. Questo indipendentemente da quanto fossimo bravi e veloci nel colpire i bersagli in un poligono di tiro, applicando il nostro allenamento perfetto in condizioni ottimali e predefinite in cui ci muovevamo per primi ed eravamo gli unici a farlo.

  1. b) Essendo lento nel tracciare l’elemento minaccia/pericolo non produco una risposta in tempo utile. L’unica differenza rispetto alla condizione A è che avrò consapevolezza di ciò che sta accadendo o dell’azione che sto subendo, ma sarà comunque troppo tardi ed il divario reattivo non mi consentirà una risposta efficace.
  2. c) Avendo tracciato solo parzialmente gli indicatori (dettagli) produco flussi di dati incompleti su cui baserò decisioni irreversibili che potrebbero rivelarsi sbagliate. Ad esempio, potrei tracciare un oggetto nero nella mano di un soggetto in azione dinamica, ma se il mio livello di dettaglio o il tempo di tracciamento sono troppo brevi, il mio cervello dovrà decidere in una frazione di secondo se si tratta di un’arma o di un cellulare e basare una decisione immediata ed irreversibile solo su quella quantità di informazioni.

Posso allenare tutto questo prevenendo le 3 condizioni, posso implementare e velocizzare la mia capacità di analizzare visivamente l’ambiente, posso aumentare la mia capacità di analizzare i dettagli.

Attraverso protocolli specifici di Neurovisual Training  insieme a una metodologia che mi insegna come gestire l’analisi del mio FOV (Field Of View) posso avere risultati incredibili.

Ecco perché questa è una competenza strategica, ma purtroppo poco conosciuta e ancora meno trattata.

INDICE DI VELOCITÀ COGNITIVA:

Se ho tracciato velocemente tutti gli elementi e tutti gli stimoli provenienti dall’ambiente questo significa che avrò prodotto alti flussi di informazioni che devono essere analizzati ed elaborati in tempo reale. Anche in questo caso in base alla velocità cognitiva avrò 3 possibili condizioni:

  1. a) Non sostengo l’intensità dei flussi di informazioni o la quantità di stimoli che ricevo dall’ambiente, che sommati all’elevato carico di stress derivante dall’evento/pericolo/minaccia creano una “bomba” che mi manda in Sovraccarico Cognitivo immediato che si traduce nel blocco del sistema (GAME OVER) a volte anche in 2 delle 4F (Freeze – Faint).
  2. b) Sono stato veloce ad acquisire informazioni (stimoli) ma sono lento ad elaborarle; quindi, sono lento a discriminare un elemento come possibile pericolo o minaccia. Questo genererà di nuovo un ritardo reattivo e quindi un gap reattivo che si traduce nell’incapacità di produrre risposte efficaci immediate.
  3. c) A causa della simultaneità di stimoli e flussi elevati, non elaboro correttamente le informazioni, inviando decisioni/risposte sbagliate o inefficaci.

INDICE DI VELOCITÀ MECCANICA:

Qualunque sia la mia abilità in termini di velocità meccanica, questa sarà subordinata alle altre due ed in particolare a quella cognitiva.

Se non noto un pericolo/minaccia, se non sono in grado di discriminarlo per tempo o se il mio cervello va in sovraccarico cognitivo, morirò con l’arma nella fondina indipendentemente dal fatto che al poligono colpisca un bersaglio in meno di un secondo o che abbia fatto gruppi serrati.

D’altra parte, è anche vero che, se sono veloce nell’acquisire stimoli ed elementi dall’ambiente, se sono veloce nell’elaborarli e nell’inviare ordini per generare risposte immediate, ma sono lento nell’estrarre l’arma o non efficace nell’utilizzarla (sparare) durante lo scontro a fuoco, il risultato sarà purtroppo lo stesso di essere lento in altre velocità.

Perché allora le tre velocità non sono uguali e perché la velocità meccanica è la meno indicativa e la più facile da ottenere?

Sebbene le tre velocità possano apparentemente sembrare inscindibili tra loro e quindi uguali, in realtà non lo sono per i seguenti motivi:

  1. a) Non è necessariamente un pericolo/minaccia a generare un evento LTS (Life Threatening Situation) è correlato all’ambito della difesa, ma potrebbe essere legato ad un pericolo ambientale, ad un incidente stradale o a qualsiasi problema/pericolo in cui la mia vita è a rischio ma non derivante da un evento violento. Anche nel caso della difesa personale, non è detto che la prima risposta immediata ad un pericolo/minaccia sia quella di estrarre l’arma da fuoco o che questa possa essere una delle possibilità. I ​​dati statistici, la logica e il buon senso indicano chiaramente che ogni giorno ci troviamo a utilizzare abilità come la velocità di scansione e la velocità cognitiva in tutto ciò che facciamo nella nostra vita quotidiana. Sappiamo che sarà molto più probabile che ci troveremo ad affrontare eventi critici (LTS) di natura totalmente diversa dalla difesa personale che include l’uso di un’arma da fuoco. Ciò non significa che non devo preparare od implementare la velocità meccanica nel caso in cui dovessi usare un’arma da fuoco, ma significa anche che non posso basare la mia preparazione esclusivamente sulla velocità meccanica che sviluppo sul poligono o a casa.